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ALLUCE VALGO e non solo…

Il piede rappresenta un punto fisso al suolo su cui grava l’intero peso del corpo; ci consente di assumere la postura eretta e di spostarci nello spazio. È una “struttura” che riceve comandi tramite i muscoli ed interagisce con il resto del corpo fornendo costanti informazioni provenienti da recettori cutanei presenti sulla sua pianta, oltre che da propriocettori presenti sui muscoli, sui tendini e sulle articolazioni.

La sua architettura è complessa; basti pensare che in questo piccolo segmento scheletrico dedicato alla mobilità troviamo ben 28 ossa se consideriamo anche i sesamoidi, 2 piccoli ossicini posizionati al di sotto della testa del 1° metatarso.

Oltre al alluce valgo che è stato ben descritto nell’ ultima rassegna, c’è tutta una serie di patologie che possono colpire il piede, a seguire e nel prossimo numero proporremo le più comuni riscontrate:

DITO A MARTELLO

Il dito a martello è una deformazione caratterizzata da una flessione della articolazione interfalangea prossimale e da una iperestensione dorsale della articolazione metatarso-falangea e della articolazione interfalangea distale che dispone il dito come il martelletto del tasto del pianoforte da cui deriva il nome. Oltre ad un difetto estetico, ben visibile, queste deformità sono causa di infiammazione, forte dolore e arrossamento nel punto di contatto con le calzature. L’attrito porta alla formazione di calli dorsali o plantari che possono sfociare in lesioni ulcerative ed infezioni.

Quali sono le cause del dito a martello?

La causa principale del dito a martello è uno squilibro muscolo-tendineo che porta al piegamento del dito. Inizialmente vi è la degenerazione e la successiva rottura della capsula articolare metatarso-falangea che aumenta l’instabilità e la predisposizione a sviluppare la deformità. Altra causa può essere un dito eccessivamente lungo che in scarpe strette e dall’attrito viene forzato a piegarsi. Occasionalmente può essere legato ad un trauma, ad una condizione ereditaria, a patologie reumatiche, nervose o anche ad esiti di precedenti trattamenti chirurgici e non.

Terapia e intervento chirurgico 

Quando l’utilizzo di scarpe comode, l’impiego di protettori in silicone o di altri dispositivi a protezione della zona dolorosa interessata non portano un benefico sollievo al paziente, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico che effettuo esclusivamente con tecnica percutanea mininvasiva.

NEUROMA DI MORTON

Il neuroma di Morton (detto anche sindrome o morbo di Morton) è un fastidioso rigonfiamento del nervo interdigitale che si trova fra le teste metatarsali e che scatena crisi dolorose intermittenti di tipo nevralgico; interessa in particolar modo i soggetti di sesso femminile di età compresa tra i 25 e i 50 anni. Tecnicamente si tratta di una “fibrosi perineurale”, ossia di una formazione di tessuto cicatriziale fibroso causata dalla continua frizione sul nervo delle adiacenti ossa metatarsali e del legamento intermetatarsale profondo.Di norma il neuroma di Morton è localizzato nello spazio fra il terzo e il quarto metatarso ma anche in quello tra il secondo e il terzo, tra il quarto e quinto e, anche se molto più raramente, tra il primo e il secondo.

Quali sono le cause del neuroma di morton?

L’eziologia del neuroma di Morton è multifattoriale; le cause più frequenti sono: l’uso di calzature non adeguate, poco comode e non fisiologiche;  appoggio plantare scorretto; scompensi di tipo posturale; disturbi a livello neurologico; alluce valgo; alterazioni morfologiche del piede (piede cavo e piede piatto);

Terapia per il morbo di morton

Nel trattamento del neuroma di Morton è importante la precocità della diagnosi; entro i primi sei mesi è possibile un approccio con metodi conservativi (es. farmaci antinfiammatori, infiltrazioni di cortisone a livello locale, terapie di tipo fisico). I plantari sono molto spesso utilizzati per attenuare l’infiammazione dovuta al neuroma. Se la sintomatologia dura da più di sei mesi o da anni è quasi sempre necessario un intervento chirurgico che, a seconda della grandezza del neuroma, può essere effettuato con tecnica percutanea o tecnica aperta.

 

a cura di:

Ortopedia Sanitaria Lolato – www.lolato.it

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