Il gatto è stato considerato da sempre un animale misterioso, indipendente, sacro per alcuni popoli (Egitto) e da altri perseguitato insieme alle streghe nel Medioevo.
Ad oggi rimangono ancora molti i segreti che avvolgono questo animale, tanto amato quanto poco conosciuto.
Grazie alle sempre più numerose ricerche scientifiche, oggi abbiamo la possibilità di avvicinarci sempre più al gatto e al suo mondo. Nel corso della storia infatti l’uomo e il gatto sono riusciti a stabilire un legame di attaccamento e la continua convivenza ha permesso al gatto di perfezionare la comunicazione con l’umano mediante la mimica facciale e l’abilità linguistica. Infatti è stato visto come i gaati attuino una comunicazione visiva, tattile, olfattiva ed utiva non solo verso i loro simili ma anche nei confronti di altre specie come il cane o l’uomo appunto.
CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE CON L’UOMO E GLI ERRORI PRINCIPALI
L’uomo comunica con i propri simili principalmente mediante il linguaggio verbale, il gatto invece utilizza altri sistemi.
La comunicazione interspecifica (tra specie differenti) è più complicata di quella intraspecifica (tra individui della stessa specie), in quanto le specie differenti non hanno la capacità innata di comprendere la comunicazione delle altre specie animali, per questo è importante saper riconoscere e interpretare nel modo corretto i messaggi non verbali del gatto.
Vediamo alcuni esempi di errori che possono insorgere nella comunicazione uomo-gatto:
– “umanizzare” alcuni comportamenti del gatto che in realtà hanno funzioni ben precise per loro, come ad esempio pensare che il gatto sia geloso o che faccia i dispetti, perchè urina o defeca fuori dalla cassettina. In realtà questo potrebbe essere un sintomo di disagio dovuta all’introduzione di un nuovo animale in casa o a qualche cambiamento nella routine della vita gatto. In questi casi è consigliabile contattare un Medico Veterinario Esperto in Comportamento per capire e risolvere il problema.
– Interpretare in modo sbagliato alcuni comportamenti del gatto, ad esempio quando si mette a pancia all’aria non sempre significa che vuole essere accarezzato, anzi potrebbe voler dire l’esatto contrario ovvero di non toccarlo. Se si “struscia” sulle gambe dell’uomo non lo sta accarezzando, ma sta rilasciando su di lui dei particolari segnali olfattivi (feromoni). Se scodinzola velocemente e a scatti non vuol dire che è contento ma al contrario è nervoso e quindi deve essere lasciato tranquillo.
Dimenticarsi l’importanza della comunicazione olfattiva per il gatto e riempire la casa di profumi o lavare spesso alcune zone dove sta il gatto, togliendogli così degli importanti punti di riferimento.
– Utilizzare in modo eccessivo il contatto fisico con il gatto (accarezzandolo, prendendolo in braccio, ecc.) è un errore: non tutti i gatti amano essere accarezzati o presi in braccio. Per questo motivo in seguito a questi comportamenti ripetuti nel tempo alcuni gatti si allontanano appena vedono avvicinarsi il proprietario o altre persone per paura di subire qualche manipolazione.
– Utilizzare troppo la voce, il gatto infatti non capisce il significato delle parole, ma associa una parola ad un avvenimento, es. “pappa”= si mangia o “gioco”=si fa una determinata attività.. ecc, per tale motivo è molto più importante il “paraverbale”(tono, velocità, timbro ecc.) e i movimenti del nostro corpo e del volto.
Spesso queste incomprensioni o banali errori di comunicazione possono portare a delle situazioni di disagio e stress da parte del gatto che in alcuni casi sfociano in problemi comportamentali più gravi. In queste situazioni è sempre consigliato contattare un Medico Veterinario Comportamentalista al fine di individuare il prima possibile la causa del problema.
A cura di: Dott. Marco Melloni Medico Veterinario Esperto in comportamento Animale Iscr.ord. TV n475